Fernando R. Mieli

Mercoledi, 6 marzo (sera)
“Il sole, il sole. Come già in fondo a Marzo, nei meandri di Aprile. Corri, mia macchina azzurra,
dove vuoi, per le strade, per le strade segnate da altro sole,
Il Monteverde dei poveri, tra sfondi straripanti
Di case a strati, riarse – un pino sull’asfalto –
File di bar e maccellerie con sola cliente la luce –
E un altro versante del quartiere, con la luce di striscio –
Una strada in salita – il Sanatorio, coi giardini neri – …..
“PIETRO II” (poesia in forma di rosa) Pier Paolo Pasolini

Dal Venerdi 13 Marzo 2020: l’inizio della quarentena. Sempre a casa. Andiamo a fare la spesa come bravi ragazzi.

4/04/2020
è da oltre due settimane che i brasiliani si affaciano alla finestra percuotendo con forza tegami e padelle al grido di Fora Bolsonaro. è diventato, il cosidetto panelaço, la risposta della popolazione alla disastrosa gestione governativa della crisi da coronavirus, fornendo un’assordante colonna sonora ai discorsi alla nazione da parte del presidente.(Claudia Fanti – Edizione del Manifesto): “Da questo lato dell’oceano, nell’Italia violentamente colpita dal Covid-19 – e definita da Bolsonaro come un “paese di vecchi” che si suicidano per la depressione causata dal panico diffuso dai giornalisti – c’è allora chi ha pensato a un gesto di solidarietà con il popolo brasiliano, invitando tutti alla finestra, domenica alle 21, a battere pentole contro “Bolsovirus”. L’iniziativa partira dal noto reporter Silvestro Montanaro, autore dell’indimenticato C’era una volta, è stata subito sostenuta da Gino Strada (“Ogni singola vita umana vale più di ogni richezza. Sacrificare i più deboli è da criminali”), Alex Zanotelli (“Bolsonaro è un criminale. Un nemico dei poveri”), Fiorella Mannoia (“Sempre dalla parte del popolo brasiliano!) e Vauro (“Cacciamo via Bolsovirus”).
Ci racconta ancora Claudia Fanti nell’edizione del 4/04: “La volgarità ignorante e il cinismo di questo individuo”, evidenzia Montanaro , si manifestano in pieno nel “ricato rivolto ai poveri del Brasile”, obbligati a scegliere tra disoccupazione e rischio di contaggio. “ Il coronavirus – queste le parole del presidente – è solo piccolo raffreddore, una sciocchezza. Ai brasiliani i virus non fanno paura. Sono abituati a fare il bagno nelle fogne. Il Brasile non può fermarsi”.
“A fare il bagno nei liquami – commenta Montanaro – sono i poveri, i condannati a morte lenta di un paese in cui vige la dittatura degli interessi della grande finanza”. E in cui “studia e si cura solo chi pu{o permettersi l’accesso alle strutture private”: sono loro che “moriranno sulla porta degli ospedali, nei quali non potranno entrare”.
E in difesa del popolo brasiliano, costretto ad affrontare la comune emergenza ma in più sotto un governo cinico e irresponsabile, si schiera anche Alex Zanotelli: “Bolsonaro è un criminale. Lo è perchè, con il suo opporsi a misure di contenimento, rischia di fare morire migliaia di persone. Lo è per l’abbandono dei popoli indigeni, i più vulnerabili alla pandemia. E lo è infine, perchè, con la sua politica sull’Amazzonia, contribuisce in maniera micidiale al cambiamento climatico”.

6/04 – 20/04 2020
“La presidenza di Jair Bolsonaro ha già incassato un risultato storico, pur non edificante….Bolsonaro, in piena pandemia Covid19, ha pubblicato fotografie che lo ritraevano mentre abbracciava commercianti nella capitale Brasilia, contravvenendo le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità(Oms). Nelle ultime ore la crisi pare accentuata dopo che alcune fonti giornalistiche, non istituzionali, hanno accreditato l’ipotesi di un vero e proprio commissariamento di Bolsonaro”.
“ Bolsonaro arringa la folla che chiede stop al Parlamento – Il Presidente Jair Bolsonaro, è intervenuto a una manifestazione organizzata di fronte al Comando generale dell’esercito a Brasilia, in occasione della festa delle Forze armate; un appoggio ai suoi supporters che inneggianti la chiusura del Parlamento e un golpe militare”.
Di Roberto da Rin sul Sole 24 Ore

3/06/2020
Morti : “Un piccolo raffreddore”
5000 Morti: “E allora?”
10000 Morti: “Farò um churrasco” (grigliata)
30000 Morti: “morire è il destino di tutti noi”
“Mi dispiace per le vittime di Covid ma moriremo tutti”. Lo ha detto mentre il bilancio dei decessi sale inesorabilmente. Poche parole. A pronunciare il presidente brasiliano Jair Bolsonaro conversando con alcuni suoi sostenitori davanti al palazzo presidenziale di Brasilia. A una sostenitrice che gli chiedeva “una parola di conforto”, Bolsonaro ha risposto: “Abbi fede che cambieremo il Brasile”. “E alle persone in lutto, che sono tante, cosa dice?”, ha insistito la sostenitrice, che ha citato anche passi della Bibbia, il presidente ha replicato: “Mi dispiace per tutti i morti, ma è la fine di tutti noi”.
Il sunto: Neanche una parola di sollievo, neanche un sorriso assicurato, alcun senso di comunità, solo frasi onomatopeiche sembrate uscite da una bozza mal fatta di un cartone animato, “un diffuso senso di scoraggiante infelicità” – direbbe Pasolini.
Possiamo farcela! Urla rauca di una studentesca nell’ultima manifestazione del 31/05 a São Paulo: “La solidarietà colpisce al cuore – Che risvegli la fiamma ardente della lotta per i diritti civili!!”
– Caro Brasile, Hai ancora qualche sogno nel cassetto?
SI
Allora prendi la strada che ti porti da un’altra parte!

“Oh, fine pratico della mia poesia!
Per esso non so vincere l’ingenuità
Che mi toglie prestigio, per esso la mia
Lingua si crepa nell’ansietà
Che io devo soffocare parlando.
Cerco, nel mio cuore, solo ciò che ha!
A questo mi son ridotto: quando
Scrivo poesia è per difendermi e lottare,
Compromettendomi, rinunciando…”
Da “La Realtà” Pier Paolo Pasolini